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MOKELE MBEMBE

Questa volta vi parlo di una creatura che, secondo la leggenda, vivrebbe nel Likouala, un'enorme palude di circa 130.000 chilometri quadrati che si trova a meno di mille chilometri a nord della capitale del Congo, Brazzaville. Qui vivrebbe, secondo la leggenda, il Mokele Mbembe, il cui nome significa “colui che ostacola il corso dei fiumi”.

Descritto per la prima volta dall'abate Proyar, un missionario francese (1696-1777), secondo l'ecclesiastico questa creatura era un ibrido tra un serpente, un ippopotamo ed un leone, dotato di un collo di giraffa e di una lunghissima coda da serpente. La creatura, secondo l'ecclesiastico, avrebbe la pelle liscia e grigia, la taglia di un elefante, un collo elastico lungo circa due-tre metri ed una piccola testa.

Mokele Mbembe 1Secondo i Pigmei, il Mokele Mbembe possiede quattro zampe possenti che lasciano profonde impronte nel terreno. Sulla sinistra, potete osservare un disegno raffigurante la creatura e, subito sotto, un'impronta che le viene attribuita.

 

 

 

Notate che l'impronta possiede tre dita, caratteristica tipica dei dinosauri...

Mokele Mbembe 2

Ovviamente, non vi sono solamente resoconti provenienti da pigmei e da un missionario morto duecento anni or sono...

Prima dell'inizio della prima guerra mondiale, la Germania iviò il Barone Von Stein Zu Lausnitz a tracciare delle mappe dettagliate delle colonie tedesche del Camerun e del Congo. Purtroppo il suo rapporto non fu mai pubblicato, a causa della guerra che fece perdere alla Germania le sue colonie.

Il suo rapporto venne però recuperato da Willy Ley, uno scienziato tedesco che si interesso di molti argomenti, spaziando dalla paleontologia allo studio sui razzi. Sulla luna si trova il cratere Ley, così chiamato per il suo contributo alle ricerche spaziali. Nel rapporto, che lo scienziato cercò di far pubblicare, si parlava di una creatura temuta dai pigmei: “Le descrizioni generali dei nativi convergono tutte su di un unico modello: l’animale è di colore bruno-grigiastro e possiede una pelle liscia, le sue dimensioni sono quelle di un elefante o perlomeno di un ippopotamo. Si dice che abbia un collo lungo e flessibile ed un solo dente, ma molto grande, alcuni dicono che si tratta di un corno. Alcuni parlano di una lunga coda muscolosa simile a quella dei coccodrilli. Le canoe che attraversano il suo territorio sono destinate ad affondare, l’animale attacca le imbarcazioni e ne uccide l’equipaggio, ma senza divorarne i corpi. Si dice che vive nelle grotte e che sale sulla riva in cerca di cibo, la sua dieta è completamente vegetale. Il suo cibo preferito mi fu mostrato, era una sorta di liana dotata di grandi fiori bianchi, una linfa lattiginosa ed un frutto simile per forma ad una mela.”

Ovviamente, non finisce qui.

Il Dottor Leo Von Boxberger dichiarò di aver perso molti dati sulla creatura, a causa dell'attacco subito dalla sua flotta da un gruppo di Pangwe (1938)

Un erpetologo americano, tale James H Poweel, durante uno studio sugli animali del luogo, mostro ad uno stregone del villaggio in cui si trovava delle foto di vari animali, e questi riconobbe nella foto di un Diplodocus una creatura che chiamava N'Yamala, e che si nutriva di un frutto simile alle noci, chiamato Cioccolato della giungla (1976).

In seguito, un gruppo di scienziati fotografò una pista di orme gigantesche e rami spezzati che si dirigeva verso un fiume (1981).

Marcellin Agnagna si recò sul lago Tele, in cerca della creatura. Con la sua cinepresa filmò, da circa 275 metri, una strana creatura dal collo sottile (1983).

I coniugi Reguster dichiararono di aver visto l'animale muoversi tra i cespugli, dirigendosi verso un fiume.

Rory Nugent scattò delle foto della bestia presso il lago Tele (1992)

Vi sono numerose teorie sulla sua esistenza, comprendenti specie sconosciute di varani, una tartaruga della famiglia dei Trionichidi, e dinosauri sopravvissuti.

Nonostante questo, il mistero ancora rimane...

 

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