Spazio, ultima frontiera › Siamo soli nell'universo?

SIAMO SOLI NELL'UNIVERSO?

Questa è la domanda su cui filosofi e scienziati hanno sempre cercato una risposta.

Abbiamo studiato i pianeti vicino al nostro, e finora non abbiamo trovato nulla, ma questo non vuol dire che non vi sia nulla da trovare tra le stelle.

Ma dove si può trovare la risposta a questa domanda? Proviamo a cercarla nella scienza di base, la matematica. E per fare ciò, cerchiamo di calcolare le probabilità che si sviluppi la vita nell'universo.

Eseguiamo questi calcoli partendo da un presupposto molto semplice, contrario alla mia personalità: siamo pessimisti sulla possibilità che si generi la vita, il nostro è stato un caso isolato.

Partendo da questo presupposto, iniziamo a parlare di cifre. La nostra galassia è composto da un numero imprecisato di sistemi stellari, si ritiene che siano 300 miliardi. Abbassiamo (pessimisticamente) il numero a 100 miliardi, e andiamo avanti.

Quanti di questi ammassi stellari avranno un sistema solare simile al nostro? Diciamo uno su mille, arrivando a 100 milioni.

Trovando un sistema stellare simile al nostro, in esso esisterà un pianeta che, trovandosi alla distanza giusta dal suo sole, abbia una temperatura che consenta la vita? Secondo gli astronomi, le probabilità sono molto alte, spaziano infatti dal 10 al 20%. Visto che il presupposto da cui sono partito è quello pessimista, prendiamo come percentuale il 10%, ottenendo quindi 10 milioni di pianeti con temperature adatte a sviluppare la vita.

Ora, date le adatti condizioni climatiche, qual'è la probabilità che si sviluppi la vita? Sebbene secondo alcuni ciò diventa una logica conseguenza, e secondo altri le probabilità sono pari a 0 (nel qual caso, chi legge questo articolo non esiste), la maggior parte degli scienziati è orientata a pensare che esista una possibilità remota che ciò avvenga. Pessimisticamente, diciamo 1 possibilità su 10.000. Avremo così 1000 pianeti su cui si sviluppa una forma di vita monocellulare.

La vita si dovrà poi evolvere in qualcosa di pluricellulare. Secondo gli scienziati, alle giuste condizioni, diventa solamente una questione di tempo, con alte probabilità che accada. Ma siccome sono pessimista, una stima accettabile è del 5%, avendo così 50 pianeti su cui si sviluppa una forma di vita pluricellulare.

A noi interessano però le forme di vita intelligenti, giusto? E quante sono le probabilità che si sviluppi una tale forma di vita? Anche qui, nelle condizioni adatte descritte prima, vi sono delle buone probabilità, ma io cerco sempre la risposta pessimistica, che possiamo stimare nel 2%. Rimanendoci 50 pianeti su cui si è sviluppata la vita pluricellulare, abbiamo 1 pianeta su cui si sviluppa la vita intelligente.

Cercando poi uno sviluppo tecnologico, dovrebbe essere quasi certo con il tempo sufficiente. Comunque, essendo pessimisti, stimiamo questa probabilità nel 5%. Essendo rimasto solamente 1 pianeta, abbiamo ora 0,05 pianeti che sviluppano una tecnologia avanzata.

Proseguendo nel discorso pessimistico, a noi interessa sapere se siamo soli ADESSO, quindi ci interessa sapere se OGGI esistono altre civiltà simili alla nostra nell'universo, non se esisteranno tra un milione di anni o se sono esistite un milione di anni fa.

Secondo le ipotesi veramente pessimistiche, presumendo che una civiltà tecnologica si annienti completamente nell'arco di 2000 anni, impedendo nel contempo una qualunque ripresa, le probabilità di due civiltà contemporanee sono dello 0,0002%, sui 0,05 mondi con tecnologia evoluta descritti primi, arrivando quindi a 0,0000001 civiltà tecnologiche contemporanee.

Come potete vedere, si tratta di un valore estremamente basso, che a prima vista indica l'impossibilità che vi sia qualcun altro nell'universo.

 

Ma fate attenzione!

Noi non volevamo sapere se eravamo soli nella nostra galassia, me se lo eravamo nell'universo!

Quante altre galassie esistono nell'universo? Gli astronomi stimano che ve siano almeno 10 miliardi di galassie osservabili, ma ve ne potrebbero essere anche di più. Basandoci solamente su quei 10 miliardi di galassie, abbiamo finalmente una risposta alla domanda che ci siamo posti all'inizio: “Siamo soli nell'universo?”

Per ottenere la risposta, basta moltiplicare per 10 miliardi le cifre ottenute. Avremo così:

0,0000001 X 10.000.000.000 = 1000 civiltà evolute

Abbiamo infine la risposta alla nostra domanda iniziale.

Siamo soli nell'universo? Secondo un calcolo probabilistico estremamente pessimista, no.

Certamente, si possono ancora abbassare le probabilità indicate. Si può dire, ad esempio, che invece dello 0,01% di probabilità che si sviluppi la vita nelle condizioni termiche adatte, la probabilità si avvicini ulteriormente allo 0. Nel qual caso, noi non esistiamo.

Inoltre, queste percentuali sono basate su un presupposto importante: che la vita si sviluppi solamente in mondi simili al nostro. Il possibile sviluppo di forme di vita basate su altri presupposti non viene contemplato.

DATI

VIA LATTEA

Sistemi Stellari 100 miliardi

Sistemi Stellari simili al nostro 100 milioni

Pianeti con temperature adatte 10 milioni

Sviluppo di vita monocellulare 1.000 pianeti

Sviluppo di vita pluricellulare 50 pianeti

Sviluppo di vita intelligente 1 pianeti

Sviluppo di tecnologia avanzata 0,05 pianeti

Civiltà evoluta contemporanea 0,0000001

Civiltà esistenti nell'universo in questo momento 1.000

Questo calcolo è tratto dal libro di Piero Angela “Nel Cosmo alla ricerca della vita”, pubblicato nell'anno 1980.

Aggiungo una mia personale opinione: visto che ad oggi si sono trovate tracce di batteri su meteoriti marziani, e che vi sono ricerche in corso per forme di vita su Europa (una delle Lune di Giove), e che se entrambe venissero confermate avremmo 3 corpi celesti nel nostro sistema solare in cui si è sviluppata una forma di vita monocellulare, probabilmente la probabilità di 0,01% indicata in precedenza per lo sviluppo di forme di vita batteriche nelle giuste condizioni, diventa una percentuale troppo bassa.

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