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UNICORNO

 

Cominciamo dalla descrizione di un Unicorno: questo animale mitologico ha l'aspetto di un cavallo bianco, dotato di un lungo corno frontale che si attorciglia, spesso descritto con una peluria sul muso simile ad una barba.

Unicorno RyffQuello che vedete qui a fianco è l'unicorno disegnato da Walter Hermann Ryff nel 1545.

L'origine della sua leggenda risale ai paesi orientali, nella fattispecie India e Cina, dove era considerato un'animale sacro. In questi paesi il suo aspetto era quello di un cervo con un solo corno. Questa creatura leggendaria giunse a noi tramite lo storico greco Ctesia di Cnido, che visse nel tra il V e il IV secolo AC, e che affermò di aver visto nei suoi viaggi “un asino simile ad un cavallo con ali e un solo corno”. Anche Eliano, filosofo e naturalista, tra il II e il III secolo, dichiarò in un suo scritto di averlo visto, descrivendolo come “un animale simile al cavallo, ma con un solo corno in testa”.

Secondo le leggende, l'Unicorno era un animale talmente puro che il suo corno possedeva poteri magici, difatti poteva guarire qualsiasi malattia con il suo tocco, e poteva purificare i veleni. Motivo per cui durante il medioevo venivano organizzate battute di caccia per ottenere il corno di questa rarissima creatura. Nel tesoro papale di Papa Bonifacio VIII (1295), veniva documentata la presenza di quattro corni di Unicorno.

Fino alla prima metà del XIX secolo, l'Unicorno si trovava nei testi scientifici, poi l'impossibilità di trovarne un esemplare fece si che entrasse definitivamente nel mito.

E qui termina il mio resoconto sulla storia/leggenda dell'Unicorno, uscito dalla scienza ed entrato nel mito. Ma questo fantastico animale era solamente una leggenda, o forse era qualcosa di più?

Nei bestiari medievali, vere e proprie enciclopedie delle creature che vivevano sul mondo, l'unicorno si trovava assieme ad animali realmente esistenti. E questi bestiari non erano compilati da persone superstiziose, ma da scienziati dell'epoca. A quei tempi non esistevano le macchine fotografiche, quindi qualunque cosa doveva essere semplicemente disegnata, e spesso ci si basava sulle descrizioni fatte dai testimoni oculari.

Tornando indietro nel tempo, anche Plinio il vecchio asseriva che l'unicorno esisteva veramente, e questo studioso descriveva ciò che vedeva personalmente. Difatti, morì tra le esalazioni tossiche del Vesuvio, dove si trovava per fare la cronaca degli eventi durante l'eruzione che distrusse Ercolano e Pompei.

La biologia ci insegna che le specie animali si estinguono in gran numero. L'unicorno non potrebbe essersi semplicemente estinto, estinzione provocata dalla caccia subita a causa delle leggende sui poteri magici del suo corno? E quindi, sparito dal mondo, entrato nella leggenda? Che tracce sarebbero rimaste di questo animale, se così fosse successo? Nessuna, a parte le leggende. Non dimentichiamoci che il corno, che secondo le leggende aveva poteri magici, era un oggetto di valore che sarebbe stato venduto a chi poteva permetterselo, mentre il resto era il corpo di un cavallo o di un cervo (a seconda del mito). Inoltre, a quei tempi non si buttava via tutta quella carne...

In epoca moderna, anche il Rinoceronte corre questo rischio, difatti questo animale è a rischio di estinzione a causa della caccia subita dai bracconieri per il suo corno, utilizzato nella medicina tradizionale asiatica.

E arriviamo alla conclusione di questo articolo, con il gran finale: l'Unicorno ESISTE DAVVERO!

Eccovi la foto dell'unicorno, si tratta di un capriolo avvistato nel Centro di Scienze Naturali di Prato. Secondo il direttore del centro, Gilberto Tozzi, il mito dell'unicorno potrebbe derivare proprio da un animale che presentava la stessa anomalia morfologica. Purtroppo, questo animale non si lascia vedere facilmente, quindi se volete andarlo a vedere munitevi di binocolo, teleobiettivo (se volete fotografarlo), e molta pazienza...

Ora parlo da profano: non sono uno scienziato. Ma da quello che so è il DNA a dire dove si trovano tutte le parti di un qualsiasi essere vivente. Le spirali doppie del DNA derivano dai due genitori, e sono queste a trasmettere le informazioni necessarie per la costruzione cellulare dell'animale. Ma sono queste stesse informazioni a dire la posizione delle corna nel capriolo in questione. A volte nascono animali (o persone) con malformazioni, ma questa la trovo estremamente strana: il DNA non solo dice di far crescere le corna nel posto sbagliato, ma ne fa crescere solamente uno. Tra voi lettori c'è qualcuno che sa dirmi quali sono le probabilità che ciò avvenga?

Ora espongo una mia breve teoria, ricordandovi che non sono uno scienziato (e che quindi può benissimo essere completamente errata): da quello che so, a volte certi tratti somatici saltano delle generazioni, per poi ripresentarsi. È possibile che il capriolo in questione sia un lontano discendente di un vero unicorno (animale che potrebbe essere esistito in passato ed essersi semplicemente estinto qualche secolo fa), e che per qualche casualità genetica abbia acquisito i tratti somatici dei suoi antenati?

Fatemi sapere la vostra opinione...

 

Magari Paolo

 

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